15 sorprendenti curiosità sulla moda
La moda non fa per te: tu e lo shopping non riuscite proprio ad andare d’accordo! Colori, tessuti, modelli e tendenze sono, per te, un oscuro sentiero inesplorato e, nonostante i tuoi sforzi, non sei ancora riuscita a scovare il giusto compromesso tra comodità ed eleganza. Insomma, negli anni sei diventata una consumatrice distratta e diffidente: in fondo, l’importante è che il tuo abbigliamento sia confortevole, dignitoso e facilmente abbinabile. Oppure no? Ebbene, se credi che gli abiti e gli accessori presenti nel tuo guardaroba, risultati di sofferte sessioni forzate di shopping, siano solo semplici strumenti quotidiani il cui unico scopo è quello di coprire e tenere al caldo il tuo corpo, con ogni probabilità ti ritroverai, dopo la lettura di questo elenco di curiosità, a guardare ogni elemento del tuo armadio con occhi diversi.
La ricerca in ambito psicologico, infatti, dimostra
ampiamente che tutto ciò che indossiamo è sempre il frutto di una scelta
personale dalle motivazioni talvolta inconsce e profonde, attraverso le quali
esterniamo e mostriamo aspetti importanti della nostra interiorità. La nostra
personalità più intima, dunque, guida ed influenza la nostra scelta dei capi da
indossare, anche quando non ne siamo consapevoli, ed al tempo stesso la nostra
esteriorità, alla quale diamo voce attraverso l’abbigliamento, agisce sul
nostro stato d’animo condizionando intensamente il nostro umore e persino le
nostre relazioni, influenzando l’atteggiamento ed il comportamento degli altri
nei nostri confronti. E’ proprio così: l’immagine che lo stile, le tonalità ed
i modelli dei nostri abiti ed accessori riflettono verso l’esterno, dipingendo
il nostro corpo e la nostra apparenza, può arrivare ad influire sulle nostre
prospettive di vita, di lavoro, di amore, di relazioni personali, incidendo
anche sulla nostra immagine interiore e sulla percezione della nostra identità,
intima e sociale.
Ecco un elenco di 15 curiosità
sulla Psicologia della Moda (scientificamente, statisticamente ed empiricamente
dimostrate) che ti sorprenderanno, portandoti a riflettere con maggiore
attenzione su ciò che deciderai di indossare domani!
1. In campo lavorativo, specialmente
in ambito aziendale, i dipendenti che ogni giorno decidono di presentarsi in ufficio
con un abbigliamento professionale particolarmente formale, simile a quello dei
propri superiori, statisticamente sembrano avere maggiori probabilità di
ottenere una promozione in tempi più rapidi rispetto ai colleghi che
preferiscono un look casual.
2. Colpo di fulmine: questione di fortuna, puro caso oppure… abbigliamento? Secondo le ricerche, sembra che gli uomini siano più propensi ad avvicinare una donna ed a proporle un appuntamento romantico se la signorina indossa abiti ed accessori in rosso.
3. Le donne scelgono inconsapevolmente di indossare abiti dai modelli più sensuali e provocanti nel periodo ovulatorio, ossia durante la fase fertile del ciclo mestruale. Ciò accade perché un abbigliamento seducente, inconsciamente, rende una donna più attraente agli occhi maschili e, di conseguenza, avvicina le probabilità di riproduzione. La natura comanda!
4. Secondo le statistiche, ben nove donne su dieci possiedono, nel proprio guardaroba, almeno un capo di abbigliamento che non hanno mai indossato. Per quanto riguarda, invece, l’armadio maschile, pare che ciò sia vero solo per un terzo degli uomini.
5. Sembra che le persone si dimostrino inconsapevolmente più propense ad interagire con gli individui che indossano abiti dallo stile simile al proprio.
6. Al cinema, al teatro o semplicemente in fila al supermercato e negli uffici postali, le persone tendono inconsciamente a mantenere una maggiore distanza fisica da chi indossa abiti evidentemente datati o fuori moda.
7. La probabilità che una donna decida di indossare un paio di jeans quando si sente triste o di cattivo umore è due volte maggiore rispetto a quella che indossi dei jeans quando si sente allegra, serena e felice.
8. Statistiche, ricerche ed interviste mostrano che, sul luogo di lavoro, le donne che indossano un abbigliamento particolarmente femminile, sexy e provocante sono giudicate meno competenti circa le proprie mansioni professionali rispetto alle colleghe dallo stile più sobrio e misurato.
9. Le persone che si ritrovano ad affrontare un percorso medico di cura o riabilitazione tendono a provare un maggior senso di fiducia nei confronti dei professionisti che indossano il camice bianco piuttosto che verso i medici privi di camice e dall'abbigliamento casual, sportivo ed informale.
10. Nei processi aziendali di selezione del personale, le candidate che indossano abiti e completi dallo stile maschile hanno maggiori probabilità di ottenere un posto di lavoro rispetto a quelle che si presentano ai colloqui di selezione con un abbigliamento particolarmente femminile.
11. Chi affronta un processo penale tende statisticamente a ricevere condanne più rigide e trattamenti più severi se, in tribunale, indossa abiti neri o molto scuri.
12. La maggior parte delle donne indossa meno della metà degli abiti che possiede. La medesima tendenza è ravvisabile solo per un uomo su cinque.
13. Le persone sembrano molto più disposte ad elargire il proprio denaro a chi indossa abiti dallo stile simile al proprio. I venditori porta a porta sono avvisati!
14. Gli uomini hanno la tendenza ad ammirare il proprio riflesso in uno specchio con una frequenza quotidiana doppia rispetto alle donne.
15. La scelta quotidiana degli abiti da indossare sembra influenzare l’umore in modo sorprendentemente considerevole: selezionare capi d’abbigliamento che soddisfino i gusti di chi li indossa può rendere una persona meno ansiosa e meno depressa.
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Cara Maria,
RispondiEliminati seguo ormai da qualche tempo sul tuo blog precedente, e sono rimasta molto incuriosita da questo nuovo blog. Ho una domanda riguardo questo post. Lavoro in un'azienda dove si è per il 90% uomini e dove l'abbigliamento, almeno nel mio dipartimento, è molto casual (esclusi forse i manager). Al momento mi ritrovo a lavorare qui come consulente, ma il mio desiderio è farmi assumere dall'azienda in cui mi trovo. Mi consigli dunque di puntare ad un look un pochino più formale dunque? Tuttavia ultimamente amo vestirmi in maniera più femminile, ma non vorrei che, come evidenziavi tu, questo possa farmi apparire meno competente di quanto io non sia. Come mi suggerisci di procedere? Devo rinunciare a gonne, abiti e tacchi (max 5!) pur di omologarmi ai miei colleghi uomini? Idem coi colloqui, meglio un pantalone classico ed una camicia allora?
Grazie mille.
Angela
Cara Angela, grazie a te per il tuo interesse!
RispondiEliminaMolto spesso le mie lettrici mi pongono quesiti che riguardano l'abbigliamento in ufficio e le sue implicazioni circa le dinamiche personali tra dipendenti e superiori. Penso che in un ambiente aziendale la questione dell'abbigliamento abbia due vincoli principali da considerare con attenzione. Il primo è, naturalmente, il contesto e, con esso, le sue "regole". Il rispetto per il contesto è fondamentale, non solo per quanto riguarda il comportamento e le dinamiche relazionali, ma anche per il famoso "dress code": un abbigliamento non necessariamente iper-formale ma di certo idoneo al contesto genera un senso di appartenenza al contesto lavorativo stesso, da intendere non come conformismo o adesione passiva, quanto piuttosto come percezione di consonanza, di corrispondenza e di rispecchiamento dell'ambiente lavorativo. Un forte senso di appartenenza al luogo (ed al team) di lavoro può avere origine, in parte, anche da un abbigliamento corrispondente al contesto, a partire dal quale comunichiamo, inconsapevolmente, un atteggiamento più sicuro, disinvolto e competente. Il secondo vincolo, infatti, riguarda proprio la sicurezza di sé in un ambiente di lavoro: sentirsi a proprio agio nel proprio ruolo (e nei propri abiti!) traspare inevitabilmente nel contatto con gli altri, colleghi o superiori che siano, dunque rispettare un proprio stile personale anche nel modo di vestire è, a mio avviso, importantissimo per poter offrire all'altro un'immagine positiva e sicura di sé. Per questo ti incoraggio a seguire il tuo stile ed a scegliere un abbigliamento che riesca, al tempo stesso, a rispecchiare la tua personalità rispettando, naturalmente, il dress code dell'azienda in cui lavori, invece di omologarti ai colleghi uomini. Anzi, in un ambiente prevalentemente maschile, una risorsa femminile può apportare una diversità molto produttiva e feconda! Il tuo valore personale è unico ed è proprio questo il messaggio che dovresti, tacitamente, comunicare a chi può decidere di assumerti: prova a sperimentare un abbigliamento che sia un equilibrato compromesso tra la tua personalità, il tuo stile e la formalità, se richiesta, di un ambiente di lavoro aziendale. Per "apparire competenti" è fondamentale sentirsi parte integrante, unica e preziosa, del proprio ambiente, all'interno del quale muoversi con scioltezza, spontaneità e disinvoltura: fai in modo che il tuo abbigliamento sia un vantaggio vincente, un aspetto vitale e positivo della tua giornata lavorativa, e mai una costrizione né una sofferta e castigata omologazione! In bocca al lupo!